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BOSSI / VEGEZZI-BOSSI / VITTINO dal XVII al XXI secolo

Bossi

Dalla Svizzera a Torino.

ANTONIO BOSSI, capostipite della famiglia, diede origine in Mendrisio (attuale Canton Ticino) all’attività della costruzione degli organi nel 1550.
GABRIELE BOSSI nel 1635 trasferì la fabbrica a Bergamo e qui i Bossi operarono con numerosi rami famigliari per oltre due secoli fino al 1850 quando FELICE BOSSI (1795-1873), figlio di Carlo Bossi (1758-1836), intravedendo buone opportunità di lavoro in Piemonte, trasferì la propria attività a Torino.
GIACOMO VEGEZZI, figlio adottivo di Felice, continua l'opera ed amplia l’attività e costruendo i maggiori organi della Capitale e di gran parte delle cattedrali del Piemonte.

Vittino

La fabbrica di organi a Centallo.

CARLO VITTINO (1805-1868) , organista alla Cattedrale di Cuneo, fondava nel 1824 a Centallo una fabbrica di organi da chiesa ed armonium; coadiuvato fin dagli inizi da cooperatori intelligenti e volenterosi, seppe in breve tempo portare le sue opere all'avanguardia del periodo, specialmente per finezza e precisione nella meccanica e nell'intonazione del classico ripieno italiano. Moltissimi suoi strumenti testimoniano ancora oggi la sua valentia con il loro perfetto funzionamento. Collaborarono appassionatamente i tre figli : ANNETTA ( 1816-1886 ), VITTORIO ( 1817-1885 ), FRANCESCO (1848-1923). Vittorio, oltre che organaro provetto, era valente musicista. Francesco, lavoratore intelligente e studioso, lasciò una profonda traccia del suo operato in molti organi costruiti nell'alto Piemonte. ANNETTA si appassionò all'arte del padre tanto da lasciare le occupazioni abituali della donna, per dedicarsi completamente all'organaria, fatto davvero raro per il periodo.

Vittino / Vegezzi-Bossi

Il matrimonio.

GIACOMO VEGEZZI-BOSSI, erede dell’attività dei Bossi, nel 1865 sposa, in seconde nozze, ANNETTA VITTINO portando le due case ad un sostanziale congiungimento, anche se i marchi ed i laboratori rimasero sempre distinti. A Torino Annetta assunse la direzione tecnica della fabbrica, mentre al marito Giacomo era riservato il compito dell'intonazione ed accordatura degli organi la cui produzione era notevolmente incrementata in ogni parte d'Italia. Iniziò così un periodo di collaborazione fra le due case, sia per la parentela che per la stima reciproca, con scambio vicendevole di materiali e maestranze, come testimoniato da numerose lettere in archivio. Tale collaborazione portò alla premiazione di entrambe con la massima onorificenza, Medaglia d'oro senza distinzione di grado, alla Esposizione Generale Italiana in Torino nel 1884.
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In quegli anni si ebbero un forte sviluppo nella produzione e grandi miglioramenti tecnici che portarono gli organi VEGEZZI BOSSI di Torino e VITTINO di Centallo ad essere fra i preferiti dai grandi Maestri organisti dell'epoca. E’ questa l’epoca in cui inizia anche l’opera di Carlo I (1858 -1927), figlio di 1° letto di Giacomo, cresciuto da Annetta fin dall’età di sette anni: infatti alla morte di Giacomo nel 1883, la fabbrica di Torino continuò sotto il nome "ANNETTA VITTINO Ved. VEGEZZI BOSSI e CARLO VEGEZZI BOSSI" fino al 1886, anno in cui anche Annetta venne a mancare.
FRANCESCO I VEGEZZI-BOSSI (1870-1943), figlio di 2° letto di Giacomo e bisnonno degli attuali continuatori, appena sedicenne, si trasferì per un certo periodo a Centallo presso lo zio materno Francesco Vittino, esercitandosi con lui nell’apprendimento professionale e ivi rimase fino al 1893. Ritornato a Torino nel laboratorio del fratello, per lo spazio di 15 anni dedicò interamente la sua attività agli strumenti che in quel periodo venivano inviati in tutta l'Italia e all'estero, con la particolare attenzione al reparto della costruzione del materiale fonico. “Organaro di pura razza”, (come ebbe a definirlo il Comm. Sizia, membro della Sov.za dei Mon.ti del Piemonte) si dedicò allo studio ed alla fabbricazione delle canne, specializzandosi tanto da arrivare agli ottimi risultati sonori che avevano contraddistinto gli strumenti di quel periodo. Furono gli anni in cui si promosse ed iniziò la riforma organaria, anni intensi di studio e lavori speciali che hanno favorito il passaggio graduale dall'antica alla moderna arte organaria mediante grandi miglioramenti tecnici.

Vegezzi-Bossi

A Centallo da 195 anni.

Francesco I Vegezzi-Bossi nel 1908 si stabilì definitivamente a Centallo, quale rilevatario della fabbrica dello zio Francesco Vittino, mantenendo però sempre uno stretto legame sia famigliare che professionale con il fratello a Torino.
Coadiuvato più tardi dal figlio Cav.CARLO II (1900-1977), proseguì nell’opera di aggiornamento tecnico dei propri strumenti con l’introduzione definitiva del sistema trasmissivo pneumatico prima ed elettro-pneumatico a partire dagli anni trenta. Riuscì ad espandere la sua opera esportando anche numerosi dal Nord-Europa alla punta meridionale dell'America del Sud.
Trascorso il periodo bellico, triste oltretutto per la scomparsa del Cav. Francesco nel 1943, la ripresa, con tenacia, grandi sacrifici è stata particolarmente difficoltosa: a partire dalla metà degli anni cinquanta del Novecento entrò nell’attività il figlio di Carlo II, il geom. FRANCESCO II VEGEZZI BOSSI (1937-1984), che si dimostrò un degno continuatore della tradizione famigliare per i suoi studi sulla trasmissione che portarono allo sviluppo dei primi sistemi che prevedevano l’applicazione dell’elettronica alla trasmissione degli organi. Nei primi anni ottanta si eseguono le prime installazioni, che hanno poi costituito l’avvio dell’evoluzione ai sistemi in uso oggi. Non ha potuto portarli a termine a causa della sua improvvisa e prematura scomparsa, avvenuta nel 1984.
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Da allora ad oggi, a continuare l’attività delle famiglie e l'eredità del lavoro vi è ora il figlio, ENRICO VEGEZZI BOSSI (1964) che, in compartecipazione con BARTOLOMEO BRONDINO (1961) già collaboratore della ditta sin dal 1980 in ambito fonico, ha traghettato l’attività nel XXI secolo con un adeguamento ed aggiornamento tecnico dell’azienda sia nel campo del restauro, ambito lavorativo importante e fondamentale, che nel proseguimento e nello sviluppo della costruzione di nuovi organi, sia a trasmissione meccanica che elettrica.
Nel corso di 35 anni di attività continua le dimensioni aziendali sono cresciute, sia come numero di personale, con l’inserimento graduale di tecnici specializzati in vari settori, che nella capacità lavorativa; la ristrutturazione completa dell’antico laboratorio Vittino con la predisposizione di un ampio capannone di montaggio, , la riorganizzazione del laboratorio di restauro e lavorazione del materiale fonico con relativi magazzini e l’acquisto di macchinari adeguati.
Queste piccole ma significative “crescite” aziendali hanno creato le condizioni operative che hanno permesso il compimento di oltre centoventi restauri di organi storici e la realizzazione di oltre 30 nuovi strumenti.
Tali lavori costituiscono oggi la vera testimonianza pratica e sonora dell'effettivo proseguimento di una tradizione professionale che, attraverso luoghi e periodi storici diversi, prosegue oggi a Centallo con la sua presenza ininterrotta da 195 anni.

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