Restauro di un organo

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Fasi del restauro di un organo

Il restauro di un organo è un’attività molto delicata che richiede attenzione competenza e studio perché la varietà costruttiva dell’organaria antica è talmente variegata da imporre la massima attenzione nelle varie fasi esecutive, a partire dalla fase preliminare che inizia ancora prima della fase esecutiva vera e propria:

Si ritiene sempre consigliabile ed indispensabile un’indagine sulla possibilità di reperire tutta la documentazione storica esistente: tale fase normalmente viene eseguita con la consulenza di organologi che abbiano specifiche conoscenze della tipologia costruttiva dello strumento oggetto di restauro.
Le informazioni trovate possono essere di grande aiuto nella lettura dello strumento al fine di identificare bene la via migliore per procedere. Tutta la procedura di un lavoro di restauro viene eseguita seguendo il processo di lavorazione di qualità che è stato studiato, valutato ed è sottoposto a certificazione nell’anno 2001.

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Rilevamento preliminare

Prima di avviare il lavoro viene eseguito un rilevamento dettagliato dell’insieme dello strumento nelle sue singole strutture dei somieri, mantici, trasmissive e foniche che fornisce già una base importante di informazioni per poter approfondire la conoscenza della struttura. Tutte queste informazioni vengono poi riportate in un documento che verrà man mano completato durante l’iter del lavoro e che costituisce la base documentale del restauro.

Smontaggio

A seguito del rilevamento si esegue la prima fase del lavoro che consiste nello smontaggio dei vari elementi costitutivi, con estrema attenzione partendo dal materiale fonico per poi passare alle altre strutture collegate dei somieri, trasmissioni manticeria e comandi consolle. Le parti sono calate dalla tribuna a mezzo di elevatori particolari che permettono di effettuare le operazioni in sicurezza sia per il personale che per le strutture smontate. La nostra azienda è assolutamente autonoma in tutte queste fasi che sono gestite direttamente per dai tecnici senza l’ausilio di manovalanza esterna. Le parti smontate sono generalmente contrassegnate e catalogate in apposite schede di identificazione e tracciabilità.

Riordino

Il materiale viene trasportato in laboratorio sui mezzi aziendali e viene quindi smistato nei vari settori ove avverrà la lavorazione, distinguiamo tre settori principali : 1) somieri, manticera e trasmissioni 2) parti consolle 3) magazzino e laboratorio del materiale fonico in metallo.

Operazioni di Restauro

Le varie parti dello strumento sono catalogate secondo le varie tipologie e viene predisposta apposita scheda di restauro per ciascun particolare: qui vengono riportate le caratteristiche descrittive e gli interventi eseguiti.
In particolare il materiale fonico viene riordinato con il rilevamento di canne campione per i singoli registri fino ad arrivare ad un censimento completo per strumenti di particolare rilevo storico.
Naturalmente le operazioni di restauro si differenziano come tipologia di intervento a seconda del tipo di trasmissione dell’organo in oggetto: meccanica, pneumatica ed elettrica. A ciascuna tipologia trasmissiva è collegato anche un periodo storico ben preciso con alcune evidenti sovrapposizioni a partire dalla fine dell’Ottocento: meccanico-pneumatico, pneumatico-elettrico.

Somieri: meccanico a tiro o a vento, pneumatici, elettropneumatici

Il restauro dei somieri avviene con particolare attenzione alla conservazione degli elementi generali componenti la struttura. Le parti in legno sono pulite senza abrasione e trattate contro il tarlo: all’occorrenza vengono consolidate o ricostruite singole parti che risultano irrimediabilmente danneggiate dall’azione del tarlo. Le parti metalliche vengono ripulite e ricollocate; le parti in pelle completamente sostituite per garantire la massima tenuta d’aria; particolare attenzione viene data alle molle in cassa a vento ed nei canali per i somieri a vento. Se la condizione strutturale non presenta ossidazione queste vengono ripulite e ricollocate¸ se lo stato di ossidazione ha compromesso il funzionamento le molle vengono ricostruite in copia.
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Nel caso di somieri meccanici a vento i ventilabri vengono smontati e impellati a nuovo, con particolare attenzione al piano d’appoggio ed alla posa di un’eventuale contro pelle se presente all’origine. La medesima lavorazione viene anche eseguita su tutti i ventilabbrini nei canali in cassa a vento.
Nel caso di somieri a tiro si deve porre la massima attenzione allo smontaggio ed alla mappatura degli elementi di fissaggio dei coperchi in quanto in molti casi sono ancora quelli originali con chiodi artigianali forgiati a mano. Sempre per questa tipologia di somiere si deve procedere con molta attenzione al controllo della struttura delle stecche e dei piani d’appoggio dei falsi somieri per poter garantire la massima impermeabilità al passaggio dell’aria.
Il somiere pneumatico normalmente viene restaurato sul posto con l’apertura generale ed il controllo dello stato di conservazione e tenuta all’aria delle valvole interne che sia queste a carica o a scarica. L’operazione è sempre necessaria in quanto, una volta rimontati i coperchi e leccane, i dispositivi interni non sono più accessibili dall’esterno. Medesime operazioni vengono fatte su somieri di tipologia simile ma con azione elettro-pneumatica.

Trasmissioni: meccaniche, pneumatiche , elettro-pneumatiche

Le operazioni di restauro di una trasmissione richiedono particolare attenzione perché costituiscono, insieme ai somieri, il collegamento fra la mano dell’organista e la canna sonora; per questo motivo il loro restauro impone sempre la massima applicazione al fine di poter garantire, a seconda del sistema trasmissivo in uso, la maggior efficacia e prontezza possibile, sempre nell’ambito delle possibilità determinate dalle condizioni costruttive originali.
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Le meccaniche vengono ripulite e disossidate e trattate con gomma lacca o cera naturale protettiva. Gli strangoli di fissaggio alla tavole sono ripuliti dall’ossido senza l’applicazione di alcun lubrificante.
Anche la tiranteria metallica viene in genere recuperata con il medesimo trattamento salvo i casi in cui un particolare stato di degrado ed ossidazione consigli un lavoro di ripristino in copia con materiale omogeneo all’originale. I tiranti in legno vengono ripuliti e trattati contro il tarlo e disossidati nelle parti metalliche alle estremità.
La trasmissione pneumatica è più articolata nelle operazioni di restauro in quanto sovente collegata anche alla tipologia trasmissiva applicata. Molti sono i sistemi, a carica con membrane, a carica con tamburetti in legno e pelle, a scarica con manticetto interno. Nella generalità dei casi le valvole vengono ripristinate nella loro impellatura, con materiale omogeneo, al fine di garantire un lungo periodo di funzionalità.
Molta attenzione viene data al sistema tubolare in piombo che viene ripulito, controllato nella struttura e fissato nei punti di aggancio alla carica.
La trasmissione elettrica è quella che nella generalità dei casi può porre i maggiori interrogativi sulla modalità di intervento. Le trasmissioni eletto-meccaniche a cassette, soprattutto nei casi di strumenti di grandi dimensioni, non riescono a garantire una soddisfacente funzionalità, anche in caso di una buona revisione; le componenti in gioco sono molteplice e le contattiere sempre soggette a possibile usure od ossidazione.
Per questo genere di strumenti si prevede un intervento più approfondito con l’aggiornamento dei sistemi e l’inserimento di dispositivi trasmissivi elettronici che possono garantire un livello di funzionalità decisamente superiore e soprattutto possono offrire all’organista molteplici possibilità di accessori utili per ottimizzare le esecuzioni.
In questo campo la nostra azienda è stata fra i precursori in quanto sin dalla fine degli anni settanta sono stati eseguiti sistemi trasmissivi prima di elettronica elementare e poi di sistemi integrati che nel corso degli anni sono stati sviluppati ed aggiornati.

Manticeria

In un organo il sistema della distribuzione dell’aria è un’altra componente molto importante che deve garantire equilibrio e pressione d’aria adeguata ai somieri e canne.
I mantici, nelle varie tipologie costruttive che si susseguite negli anni, a cuneo, a lanterna o a sacco in tempi più recenti, vengono generalmente smontati e trasportati in laboratorio.
Il loro restauro viene eseguito ponendo attenzione sia alla struttura della parte lignea, controllata e revisionata con trattamento antitarlo all’occorrenza, che a quella della tenuta dell’impellatura. Il grado di intervento è stabilito di volta in volta in base allo stato di conservazione delle pelli originali. I condotti in legno vengono controllati nella tenuta con il ripristino di tutte le giunzioni in pelle.

Materiale fonico

Una sezione particolare del nostro laboratorio, quella ancora originale con l’attrezzatura della famiglia Vittino prima e di Francesco I Vegezzi-Bossi poi, è destinata al reparto fonico ove avviene il riordino, immagazzinamento e lavorazione delle varie canne.
Idonei magazzini opportunamente attrezzati con scaffalature conservano il materiale fonico di ciascun strumento in restauro, identificato e contrassegnato con nome cantiere. Il procedimento prevede quindi una prima fase di lavaggio e pulitura delle canne con l’utilizzo di apposite vasche senza l’utilizzo di detersivi chimici. In seguito si procede alla fase di riordino e rilevamento dimensionale andando quindi ad individuare tutte le problematicità e le conseguenti azioni di restauro che vengono poi messe in atto durante la lavorazione. Nel laboratorio sono presenti ancora tutte le sagome ed attrezzature minute che venivano e continuano ad essere utilizzate nelle varie lavorazioni.

Fase documentale

Tale aspetto risulta essere fondamentale nell’esecuzione di un intervento di restauro in quanto costituisce un momento lavorativo vero e proprio, utile sia come strumento operativo che in seguito come testimonianza del lavoro eseguito: le fasi di lavoro vengono sempre fotografate nel “prima”, “durante” e “dopo” l’intervento. Ad ogni struttura è associata una scheda descrittiva . Un documento d’insieme viene poi redatto durante l’iter dei lavori.
Alla conclusione dell’intervento viene redatto un documento finale in cui tutti gli aspetti del restauro vengono riportati con dettagli fotografici correlati e vengono trasmessi agli organismi di tutela delle Diocesi e Soprintendenze.